" Mi sono perso la vita "

“ Mi sono perso la vita…

Quando molto di tutto ciò che è normale vivere - per tutti gli altri - per Te è rimasto solo un sogno morto in volo, una chimera, lasciandoti alla tua mera immaginazione e magari trasognato nel pronunciare la tipica frase “ Chissà che si prova… “, è lì che capisci di aver perso la vita, di esserti perso la vita. Il vuoto esperienziale, la mancanza di esperienze oltretutto sostituita con il peggior risvolto possibile delle relazioni umane, come bullismo, indifferenza, invisibilità sociale non é da minimizzare perché è quanto di peggio una persona possa vivere. “ Ma c’è gente con malattie terribbili!1!1! “ , “ Ma potevi nascere in Aaafricah!1!1! “ , “ Pensa a chi sta veramente maleeehh!1!1! “ . Balle. Qualsiasi esempio si possa fare, dire che c’è sempre qualcuno che sta peggio, serve fino a un certo punto. Avere il cosiddetto dono della vita e non poterla vivere per miseria materiale e inadeguatezza estetica, e le due cose spesso sono correlate o si correlano strada facendo, è il peggio immaginabile. C’è chi, banalmente, la vita la perde: un incidente in moto, un male incurabile, etc. ma è certamente molto ma molto peggio “perdersi” la vita. Quando si parla tra reietti come lo ero io di “ farla pagare” a questo,a questa o quell’altro bisogna tenere presente che c’è gente che se perdesse tragicamente la vita a 15-16 anni avrebbe comunque quasi certamente “vissuto” fino al momento fatale molto più e meglio di Te. Non conta quanto si vive, ma come si vive. Pertanto, bisogna tenere conto che farla pagare nel senso più soddisfacente possibile implicherebbe che dovrebbero rimanere vivi, quegli altri, ma soffrire. No quindi agli omicidi stile-De Marco da Lecce, perché è sì soddisfacente, specie se da quella coppia eri stato deriso apertamente e bullizzato ( cosa però non detta dai media Mainstream ), ma è più soddisfacente ancora - ma più complicato - distruggere il resto della vita al proprio nemico/i a maggior ragione se si sono manifestati tali - con Te- solo per qualche pecca estetica. Ma siamo bestie, d’altronde. In natura vigono leggi ferree e noi, esseri umani, volevamo essere superiori agli animali? Si vede da come vengono trattate e private del gusto del vivere non poche persone, forse troppe. La discriminazione estetica esiste e vige sovrana.

La vita non è portarsi il proprio corpo dal letto al tavolo della cucina, sedersi in un divano a sognare la vita degli altri, mantenuto dai genitori ( che se muoiono sei sotto un ponte ) passare il tempo in un nulla videoludico e ritornare a letto la sera. Questa è una non-vita. Una vita di merda. Ma ricorda sempre ( Te ): se fai questa vita è perché ti hanno condannato a questa vita gli altri per la loro cattiveria e superficialità. Ma io so anche di essere stato senza speranza, un errore della natura, un disgustoso, ma questo non vuol dire che dovevo essere trattato di merda fino a costringermi a nascondermi. Poi lasciamo perdere il fatto che ci sono tizi come me che hanno vissuto, bah… Non sono un mostro, io. Mi sono perso la vita, me l’hanno fatta perdere. Perfino un down ( donna ) vive più di me. Perfino gente senza gambe e braccia vive più di me. Perfino barboni vivono più di me. E la lista continuerebbe. La vita è una, e non c’è uno spettacolo successivo, come al cinema, che se ti perdevi la proiezione delle 20 potevi sfangarla andando a quella delle 22. La vita è una, ed io me la sono persa, anzi, non l’ho mai avuta. Bastardi.”