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Editoriale #1 --- 20/09/19

Ultimo Aggiornamento: 20/09/2019 01:49
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Città: MILANO
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Sesso: Maschile
20/09/2019 01:49

Tra pochi giorni ricorre il venticinquesimo anniversario dalla tragica morte di Nicholas Green, vicenda che i giovanissimi non ricorderanno per ovvi motivi ma che ha in parte segnato la nostra storia e la memoria di chi invece c'era. Sicuramente ha cambiato la vita di un ragazzo, Andrea Mongiardo, nonché di altre 6 persone. Per sempre.







Andrea era un giovane romano di origine calabrese tradito sulla via del crossing-over genetico da una malformazione congenita cardiaca che sembrava precludergli un'aspettativa di vita normale, una vita normale. La sua crescita, la sua esistenza, venne inevitabilmente segnata da un cuore che non cresceva di pari passo con il resto del corpo. Nel 1994, a 15 anni di età, Andrea pesava meno di 30 chili e aveva già subito due operazioni. Il suo problema lo aveva pesantemente limitato: necessitava fin dalla nascita di controlli continui e, solo per dirne una, aveva bisogno di costanti e regolari iniezioni di calcio ed albumina per compensare l'insufficienza cardiocircolatoria.

Fin dalla nascita fece la spola tra casa e il reparto di cardiochirurgia infantile dell'ospedale Bambin Gesù di Roma. L'unica soluzione era un organo nuovo, un cuore nuovo. Nel settembre di quel 1994 i medici dovettero dettargli la dead line. Gli diedero appena un mese di vita se non fosse accaduto un miracolo: trovare un cuore compatibile da un donatore.

Nicholas Green era un bambino americano di appena 7 anni in vacanza nel Belpaese con i genitori Reginald e Margaret e la sorellina Eleanor. L'allegra famigliola di San Francisco ( California ) sta recandosi in Sicilia con una Autobianchi Y10 a noleggio. E' la notte tra il 28 e il 29 settembre 1994. Mentre percorrono la -all'epoca denominata - Autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria, nei pressi dello svincolo di Vibo Valentia, vengono bersagliati da colpi di pistola da parte di malviventi che scambiano la loro vettura per quella di un gioielliere che intendevano rapinare. Il padre, alla guida, istintivamente tira dritto. I rapinatori allora sparano alla fiancata della macchina, puntando alle gomme. Nicholas dorme disteso sul divanetto posteriore e viene centrato alla testa da uno dei colpi. Morirà dopo circa 48 ore di agonia, il 1 ottobre al policlinico di Messina.

La famiglia, il padre e la madre, fecero qualcosa che segnò un prima e un dopo nella storia del nostro Paese. Pur nella tragedia, decisero di donare gli organi del piccolo: un gesto che dovrebbe essere "normale", ma in Italia prima di questa vicenda non era quasi per nulla consueto. In seguito al gesto dei coniugi Green i donatori di organi in Italia aumentarono quasi subito del 30%. La morte di Nicholas è servita, in fondo, ha avuto un qualche senso.
L'eco mediatica fu enorme. La tragedia balzò sulle prime pagine di tutti i giornali e fu copertina dei telegiornali, la famiglia venne ricevuta dall'allora Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scàlfaro, i palinsesti dei Mass Media nostrani vennero stravolti tanto che i Green vennero persino ospitati al " Maurizio Costanzo Show ", trasmissione televisiva italiana di primo ordine ed importanza, in quell'ormai lontano 1994.

La loro dignità nel dolore e compostezza restò, al pari del loro gesto, un'immagine indelebile nella memoria di tutti coloro i quali erano già abbastanza grandi per ricordare. I due responsabili dell'omicidio del piccolo Nicholas furono catturati e condannati a pene durissime.

Sono i primi di ottobre del 1994 quando a casa Mongiardo arriva la telefonata più bella. Andrea è dei fortunati e riceverà il cuore di Nicholas. Il ragazzo saltò letteralmente di gioia, fu come nascere una seconda volta con però all'orizzonte una vita " normale ". Sì. Poté così vivere altri 22 anni fino al febbraio 2017, quando purtroppo e senza ulteriore appello morì di un linfoma. Andrea ripeté infinite volte come solo grazie al prezioso organo ricevuto in dono ebbe la possibilità di vivere, nel senso letterale del termine. Ebbe una vita presumiamo ancor più ebbra di forza, gioia e pienezza visto il pericolo scampato di doverla lasciare appena adolescente. Ma siamo sicuri che Andrea la visse, davvero, quella vita? Con quella faccia?

Diciamo che, supponiamo che, Andrea ha potuto vivere 22 anni in più anche per fare esperienza della mancanza di figa. E' un dispiacere che ti porta via, infatti è morto a 37 anni di linfoma. Qualcuno dirà che c'è altro nella vita, d'accordo, ma senza quella cosa lì non è mai davvero vita, a prescindere.

Di sicuro ha potuto realmente vivere Maria Pia Pedalà, che ricevette invece il fegato del bambino americano salvandosi da morte certa per insufficienza epatica. Diventata donna, chiamerà suo figlio ( quindi lei di sicuro "visse" davvero, ha chiavato, almeno una volta ) proprio col nome "Nicholas". Il gesto dei Green permise di vivere ed avere una vita migliore a ben altre cinque persone, oltre ad Andrea e Maria Pia.

Ma quanto doniamo in Italia? Appena 10 donatori di organi per milione di abitanti l'anno. Prima di Nicholas erano 7. Un bel passo avanti, ma è ancora poco. Donare gli organi è un gesto di civiltà prima che di coscienza, pensateci. Fate testamento a riguardo, prima di andarvene. Anche perché, sappiate, ogni anno spariscono nel nulla decine di migliaia di persone nel Mondo vittime in larga parte della tratta degli organi clandestini, in mano alle mafie mondiali. Vengono rapite donne, uomini, bambini, fonti di organi per sceicchi e nababbi vari che si sono fottuti ( ad esempio ) i reni con droghe, spezie e schifezze alimentari varie.

"Loro" hanno molti soldi, grazie solamente a voi che consumate, e possono pagare. Vi prendono la vita, per strada, a tradimento; dopo avervi catturato vi fregiano di un colpo in testa, rigorosamente in testa, dato che il cervello -a tutt'oggi- non è donabile e poi fanno incetta sul posto con coltellacci lunghi usati da sapienti mani precise e chirurgiche che Nusret Gökçe levati proprio. Pare che poi facciano sparire il corpo del "donatore" presumiamo non proprio consenziente nei modi e nei tempi, ma c'è da dire che noi umani somigliando come patrimonio genetico al maiale e considerando che del maiale non si butta via niente non sappiamo quanto ci sia da "buttare" di noi umani. Chissà.

Tornando seri, donate gli organi e dite ai vostri cari, parenti e amici di donare e far donare. Noi non abbiamo nessuno in carne ed ossa di nostra conoscenza quindi non possiamo passare parola al riguardo. Personalmente non doniamo nulla, non vogliamo perpetuare il nostro genoma fallito neanche come donatori. Avremmo voluto donare sperma, gratis, senza neanche pagare sex dolls. Ma non ci è stato dato da un Caso infame.



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