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Zerbinaggio maschile estremo e stili di vita socialmente vincenti

Ultimo Aggiornamento: 13/07/2019 20:36
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13/07/2019 20:36

11 settembre 2018. Manuel Careddu, piccolo spacciatore di Macomer ( provincia di Nùoro, Sardegna ), uno dei 350.000 spacciatori ( Wikipedia- stima per difetto ) italiani, pretende il pagamento di un lotto di "fumo", circa 400 euro, a una ragazza non ancora maggiorenne.

La ragazza, sentitasi offesa, chiama in causa il suo boyfriend affinchè lavi l'onta dell'affronto subìto. Christian Fodde risponde presente e, insieme a 2 amici, Riccardo Carta e Matteo Satta, contatta il Manuel per incontrarsi e "risolvere" la questione.

Con loro verranno anche la ragazza e un altro amico. Manuel pensa che verrà finalmente pagato per quella merenda da Rave party ceduta un mese prima, ma è una trappola. Nessuno pagherà Manuel per la sua " merce ". In realtà il Fodde, da buon maschio alpha, metterà in pratica l'idea, forse suggerita dallo stato alterato di coscienza causatogli verosimilmente dall'essere in "botta", di fare fuori Manuel. Il Fodde legherà e colpirà a morte con una picozza e un badile il povero Manuel. Il lavoro viene completato seppellendo la vittima in un terreno nella disponibilità del Carta. Il Satta ebbe il ruolo di allontanare via i cellulari del branco dalla zona del delitto per preparare un eventuale alibi all'intera ciurma.

Peccato che l'autovettura del Fodde era stata dotata di una microspia, sistemata dalle forze dell'ordine, che captò il crimine commesso nei minimi dettagli. La Polizia teneva d'occhio il Fodde in quanto consumatore di stupefacenti, al fine di arrivare agli spacciatori che fornivano lui e si suppone molti altri giovani e meno giovani del paese, 8.000 anime tra Oristano e Sassari. Senza quella microspia, di Manuel quasi certamente non se ne sarebbe saputo più nulla.

All'inizio si pensò che Manuel fosse scomparso. Ma poche settimane dopo la microspia inchiodò tutti alle loro responsabilità. Vennero arrestati e di recente processati. Nell'ultima settimana, l'autore materiale dell'omicidio, i suoi 2 complici maggiorenni e gli altri 2 minorenni sono stati rispettivamente condannati a pene durissime come l'ergastolo ( per l'esecutore materiale, il Fodde ), cui seguono 30 anni di galera per il Carta e 16 anni e 8 mesi per il Satta. Altrettanto dure le pene per la ragazza, in un certo senso "istigatrice" e per l'ultimo elemento del branco, che ebbe un ruolo più marginale: per entrambi 16 anni di carcere.

In questa vicenda si individua la figura un ragazzo-zerbino, il Fodde ( visibile in foto ).

Zerbino in quanto per compiacere a una ragazza, la sua, giunge ad uccidere per poche centinaia di euro trascinando con sé in un atto orribile i due complici, la ragazza e un altro amico. In tutto questo la droga avrà giocato il suo ruolo, in quanto spesso è un ottimo carburante alla perdita di quei freni inibitori che portano a compiere le peggiori nefandezze. Ma alla base c'è semplicemente un profondo atto di zerbinaggio, estremo, mediato dalla droga, sì, ma è pur sempre quello stesso zerbinaggio che porta un uomo ad andare contro ad un altro a parole o nei fatti per fare un piacere o non procurare un dispiacere a una donna.
Si può arrivare a questo, sì, anche a compiere un delitto orrendo, per zerbinaggio.

Si può arrivare anche a levare dal mondo un ragazzo, il Manuel, il quale aveva una vita luminosa davanti a sè con un'ottima e ben retribuita - anche se rischiosa - professione già ben avviata a 20 anni d'età. Che peccato. Ma che dire della ragazza? Quale maggior soddisfazione di esercitare un potere anche se indirettamente? "Comandare è meglio che fottere -nel senso letterale-".

A nulla è servito il suo pentimento, il suo pianto, mentre era in auto e nello stesso istante, poco lontano, sulle rive del lago Omodeo echeggiavano le urla di terrore e di dolore di Manuel. Tutto minuziosamente registrato da quella preziosa microspia.

Naturalmente si potrebbe asserire che dei ragazzi giovanissimi dovrebbero stare lontani dalla droga, che la droga fa male, che è un reato e bla bla bla. Si potrebbe tuonare dove fossero le famiglie, i padri, le madri. Si potrebbe dire delle proverbiali cattive compagnie. Ma i ragazzi normali, con sufficiente riscontro sociale da parte dei loro pari, perdono abbastanza presto la loro famiglia originaria come punto di riferimento. I genitori poi, spesso, non sono a loro volta degli "stinchi di santo".

C'è chi parla di alternative a vite, a stili di vita, dissipati a dir poco. Ma c'è da dire come, ad esempio, ai miei tempi e oggi più di prima, se non sei trasgressivo, se non dai l'idea di essere un duro, uno che si "sballa" puoi essere additato come un debole, una sorta di inetto, uno che non " sa " vivere.

Il primo indice di trasgressione è l'essere un drogato o quanto meno in odore di esserlo. Molti anni fa era trasgressivo fumare tabacco, poi i genitori hanno permesso pian piano il fumo e fatalmente si è alzata pian piano l'asticella della trasgressione. Ma c'è un però: il ruolo del trasgressivo deve essere condito da una credibilità esteriore: se sembri un bravo ragazzo e si viene a conoscenza che sei un drogato resti e rimani un alieno, un alieno drogato, non vieni abilitato lo stesso, non ti servirà, anzi.

Bisogna dirlo a scanso di equivoci. Ma di norma ( ossia a ragazzi dal normale in sù come estetica ) l'essere trasgressivo conferisce status sociale. Ancor più status conferisce l'essere spacciatore, perché oltretutto ci guadagni. Mica male.

Non c'è interesse a stroncare tutto questo. Il problema parte dalla base, dal singolo. L'economia dell'umanità intera, in un certo senso, ha come solida base la droga, letteralmente.

Ma è una droga anche un'idea sbagliata, un modo di vivere, un bisogno inutile inculcato per il guadagno di pochi che vendono un bene spesso inutile.

Se non ci fosse una massa enorme di persone che si droga non ci sarebbero i patrimoni immensi di chi la vende e di conseguenza girerebbero meno soldi, affluirebbero meno entrate agli Stati sovrani sotto forma di imposte dirette ed indirette sui consumi, in prima battuta.

Si potrebbe anche disquisire sul come mai in una regione depressa e apparentemente povera come la Sardegna ci siano i soldi per drogarsi, ma questa è un'altra storia. Finiremmo col calcare terreni impervi, ossia che esiste un'economia sommersa legata al lavoro nero - i disoccupati "reali" sono pochi, a conti fatti -, che esiste quella legata alla droga e quant'altro di illegale, che muove punti di PIL e che la mostruosa evasione/elusione fiscale italiana verrebbe al contempo bellamente "ammortizzata" dagli stessi evasori/elusori, in parte, con i consumi ( tant'é che si è intervenuto aumentando l'IVA, non a caso ) e facendo confluire quegli stessi soldi sottratti anche al pagamento di tasse e imposte varie proprio nelle tasche di quei signori e signorotti della droga che potranno così foraggiare i loro lussi vacui ma pure le loro mere sopravvivenze.

Nel frattempo, però, gli assuntori delle sostanze si rovinano la salute e si mettono nelle migliori condizioni per fare spregio della vita distruggendo, togliendo, più o meno deliberatamente, la vita a qualcuno in preda alla " botta ", girando in auto drogati falciando persone per le strade o ammazzandosi loro stessi schiantandosi in auto quà e là sotto l'effetto di queste sostanze diaboliche.

Sostanze che vengono assunte, spesso, per essere o credere di essere meno "sfigato", per avere quindi un'accettazione sociale che vada oltre il proprio essere, i propri valori, la propria dignità. C'è una vasta umanità, corposa nei numeri, che vive così. La stragrande maggioranza torna a casa, non ammazza né si ammazzerà mai, ma vive così. Qualcuno invece ci resta.

Per sponsorizzare un prodotto ci si può sperticare in lodi sullo stesso o dire che se non lo compri, se non lo provi, sei un pirla. Funzionerà di più dire che se non lo compri sei un pirla. I signori della droga hanno scelto questa seconda via. E' stato un lavoro sottile, continuo, e i "testimonials" sono tutti idoli dei giovani, cantanti, attori etc.

C'è un mercato da tenere in piedi, anche se sbagliato. I ragazzi non vanno più negli oratori o stanno comodi a casa organizzando cene con gli amici, fa sfigato. Bisogna vivere in un certo modo. Con tutti i rischi che comporta.
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