Prefazione e pagina #1 del mio libro autobiografico " Mostro " che Houellebecq levati proprio...

Saverio96
10lunedì 10 giugno 2019 03:14
Prefazione


Io sono sorto. Sono qui, da tempo. Ho un'inizio e una fine. Non vengo dal nulla ma dal materiale genetico di mio padre e mia madre, a loro volta sorti da materiale genetico che si è combinato da un'unione carnale, vitale, che porta avanti il gioco della vita che però presuppone, contiene, ha come grave difetto la morte. A quell'unione tutti aneliamo, quell'unione è ciò che è vita e rappresenta il nostro fine, ciò che alla vita conferisce senso.
Io so che non tornerò al nulla, la materia di cui sono fatto e sarò fatto al momento della mia morte si riciclerà nell'Universo. Ma ciò che io sento, ciò che io sono dentro, il mio sguardo sull'universo temo non possa riciclarsi in alcun modo, non possa rimanere.

Ma io voglio rimanere. In qualche modo. Se non posso farlo tramite quell'unione che da vita ed è vita, ci sarà un'altra via. Ma ogni idea di come fare per rimediare, di trovare un'altra maniera, soccombe dinnanzi al fantasma di quel mio mancato volo senza ali che secondo me saprebbe e dovrebbe dare la medesima gioia e libertà di uno sbattere le ali. Chissà com'è. So che quel volo è sussurrato dall'istinto che vuole che si perpetri la vita, anche se sulla tua mano. E' la più forte illusione di immortalità se vogliamo. Egoisticamente sentiamo possa essere reale: in verità produciamo solo un nuovo mortale.

So che altrettanta illusione è lasciare qualcosa di altro. Se non è possibile lasciare dei figli, qualcosa che possa andare oltre me. Un libro. Io lascio questo. E' la mia storia, è la storia di quello che per me è stata la vita. E ne parlo come chi ad essa ha assistito, tramite gli altri, da dietro un muro. Quel muro, prima degli altri che stanno oltre esso, me l'ha posto dinnanzi il Caso.

La colpa è sua. Gli altri si adeguano a ciò che il Caso ha prodotto. Lui ha agito nel buio profondo che stava nella caverna mentre nello stesso istante fuori dalla montagna c'erano i due leggiadri aironi che volavano. Che si sollazzavano. Mio padre e mia madre, belli, ma con delle macchie nei loro geni che potevano combinarsi male. Potevano combinarsi male, dico. C'era una remota possibilità. Che si è verificata. Quei geni, disgraziatamente, si sono combinati maluccio. Tutto ciò che non doveva manifestarsi, i supremi impedimenti alla felicità, si sono al momento giusto scolpiti nella materia, battendo i sogni meravigliosi che per gli altri sono quotidiana realtà, negando la vita e il suo fine, il suo senso. Precludendo l'amore. E' successo così. E io non ho scelto che accadesse questo.

Così nacque il pulcino, che crescendo sembrava potesse essere uno dei tanti aironi. Ne è venuto alla fine uno dei pochi corvi che gli aironi scacciano, beccano o semplicemente tengono lontano. Gli aironi seguono rotte e disegnano percorsi vertiginosi solcando lietamente il cielo là dove il corvo non può andare, non perché non abbia giuste ali ma perchè non ha belle ali.

Ma il corvo sa sempre dove volano gli aironi. Se li odiasse saprebbe dove trovarli. Il corvo prima li ammira, ma non sa che gli aironi vogliono la sua ammirazione. Si sente come loro, vola anche lui! Cosa c'è che non va? Lui vuole volare come loro e con loro, ma appena sale in alto qualcosa non va. Non può stare là, non è airone! Se accade, prontamente i bei pennuti intimano verso il basso il loro alt ai corvi, al corvo spaurito e indifeso per primo.

Io sono uno dei quelli stoppati per primi, ma non ho minimamente paura. Sembro aver paura. Io non ho paura, semplicemente non ho difesa. Loro tengono in mano il mio destino, loro, gli eletti, sanno dove confinarmi se vogliono. E io non posso dire nulla, io sono incudine non martello, ma non perché lo sia davvero ma perché do l'idea di esserlo. Ciò che io sono dentro davvero non lo sapranno mai, forse nemmeno io. Gli aironi si basano su ciò che vedono. Ma sanno dove mettermi se mi struggo di non poter volare davvero, loro hanno deciso per me, devo lavorare, devo consumare, devo sostenere il loro volo altissimo. Non sarò più neanche un corvo, ma un pollo che non vola, in gabbia, destinato allo spiedo.

Financo mi sarà negato anche il sopravvivere. Ai colloqui di lavoro scartano i brutti, pur validi. Quindi verrò emarginato, rigettato, tutto per cancellare i miei geni errati con me. Non dovrò avere nulla, si farà di tutto per non farmi sopravvivere solo perché il mio esistere può presentare lo spauracchio, il pericolo per la specie che mi riproducessi prima o poi perpetuando i miei geni nel tempo. Ne parlo al futuro ma in realtà tutto questo è già successo. E se è successo, è stato comunque colpa mia.

E' l'istinto primordiale degli aironi. Loro sono belli, ma basta essere anche semplicemente normali, quindi soggettivamente belli. Loro sono tanti, io sono nessuno, o sono dei pochi, pochissimi. Di default sono immondizia, solo per ciò che si vede, per la precisione per colpa di poco voluminose o non armoniche ossa facciali. E' finita, peggio, non è mai iniziata.

A meno che...
Saverio96
10lunedì 10 giugno 2019 03:15
" ...Buonasera dottore. La chiamiamo in quanto sta accadendo un macello qui in clinica. Un signore sta dando in escandescenze, grida, lancia sedie, tavoli, piange, ansima, sta mettendo a ferro e a fuoco l'intero piano, sembra posseduto dal demonio, la prego, mi hanno detto che è stato un suo paziente, forse a lei dà retta, venga quanto prima, la supplichiamo... "
Questo è il messaggio che ricevetti da un'infermiera della clinica psichiatrica, lasciai la mia cara moglie a letto nel bel mezzo di un amplesso, mi rivestii velocemente, presi le chiavi del mio Cayenne e mi diressi in tutta fretta verso quel macello. Pioveva, non potevo certo correre in auto come mio solito, quando c'erano dei casi di chiamate di emergenza. Stavo quasi per investire un barbone vicino ad un semaforo e tutto trafelato giunsi davanti all'ospedale, lasciando l'auto come capitava e precipitandomi a piedi al sesto piano, dato che l'ascensore era in manutenzione, dove stava avvenendo quel " macello ".
Ho trovato il ragazzo, il signor Manzo, rannicchiato in un angolo di un corridoio, come un cane bastonato. Era anche ferito alle mani e a un polpaccio, perdeva sangue, poco, ma lo perdeva. Tutto intorno un fracasso di sedie, tavoli, articoli medici, cateteri, pappagalli, siringhe, il tv color, il telefono, di tutto. A vederlo così, credetemi, nessuno avrebbe scommesso un centesimo che un tipo così possa aver ordìto quel casino che mi avevano riferito nel messaggio su whatsapp e che vedevo coi miei occhi di persona, in quel corridoio.
Vivisezionai con lo sguardo la squadra delle infermiere che mostravano un' espressione assurda, a metà tra la paura e il compiacimento. Non saprei descrivere come mi sono sentito in quel momento, quasi preso per il culo. Sentivo in lontananza ridere due altre infermiere e girandomi verso esse notai che stavano scimmiottando bambinescamente parodiando quello che secondo me stava blaterando il ragazzo durante la crisi. Due colleghi maschi erano il loro pubblico, e ridevano con le lacrime.
Mi rivolsi alla qui presente Maria Luisa Bottala, caporeparto, che rischiarandosi la voce e mordendosi quasi le labbra, come se stesse facendo uno sforzo immane per restare seria, mi spiegò cosa era accaduto, anzi cosa potesse avere scatenato quella " furia ". Mi disse che il ragazzo, senza che nessuno lo avesse stuzzicato in minima maniera, si sarebbe alzato dal letto tarantolato, ballando dinoccolatamente, dandosi schiaffi, poi abbia comiciato a farfugliare delle frasi sconnesse, per la precisione avrebbe detto: " La bruttezza! la bruttezza della faccia! E' una disgrazia! ", ripetendo ossessivamente questo delirio e man mano lo ripeteva musicava ed enfatizzava l'assunto con un tono disperato ed isterico. Poi come se fosse completamente andato di testa ha tirato tutto l'arredo e gli oggetti della sua camera contro la vetrata divisoria che la separa dal corridoio, con una tale forza da spaccare il doppio vetro.
Giovanni Risi
10lunedì 10 giugno 2019 20:38
Grazie per il contributo Saverio. Ho notato dal pannello che hai tentato di modificare la prefazione, se vuoi riformularla rivolgiti a me perchè tu non puoi modificarla passato un dato tempo, può farlo solo l'admin cioè io.
Saverio96
00lunedì 10 giugno 2019 22:24
Nah smanettavo xkè volevo inserire la copertina del libro
Giovanni Risi
10martedì 11 giugno 2019 04:21
Ho visto la bozza in Pm Sav non mi piace prova Canva
www.canva.com/
Questo sito li fa più professionali, con font diversi per titolo, autore e casa editrice.

Un esempio:

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Giovanni Risi
00venerdì 14 giugno 2019 01:33
Ecco invece il mio libro, scusa Saverio se mi impiccio qui so che avrei dovuto fare una sezione a parte. Comunque credo possa farmi pubblicità, il libro è acquistabile su Amazon alla modica cifra di 19 euro, ne ho venduto 1 in 3 anni ( l'ha comprato mia mamma ) 😂

ecco qua la cover, niente di speciale:

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Saverio96
00venerdì 14 giugno 2019 01:38
😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂 thread rovinato. NE riapro un altro con le pagine successive del MIO di libro, vedo che tu prendi la cosa sul ridere, io volevo essere serio, mi sa che ho sbagliato posto, ciao è stato un piacere 🤝
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