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Sogno ( incubo ) del 06/08/2019

Ultimo Aggiornamento: 07/08/2019 01:17
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07/08/2019 01:12

Più che un sogno è un sogno ricorrente, anzi un incubo ricorrente. Regredisco con la mente all'epoca delle scuole superiori e visualizzo la mia classe e la mia compagna preferita. All'ennesima bastardata di colei nei miei confronti, sclero e comincio a perdere ogni freno inibitorio, tra la derisione degli astanti, fino ad acchiapparla per le gambe e a sbatterla ripetutamente a terra, con la sua testa che sbatte contro il pavimento, frantumandosi.

In questa versione dell'incubo la trama si infittisce e dopo averla schiantata per terra come un fuscello, con una forza enorme che mai ho avuto nella mia vita, scappo angosciato dalla scena e scendo le scale fino a un grande teatro interno alla scuola. Per guadagnare le uscite di sicurezza poste su una specie di ballatoio sono costretto ad attraversare un cornicione di quelli che se cadi sei morto ma con l'aiuto di corde poste ai piedi del cornicione riesco rocambolescamente a fuoriuscire nel cortile dell'istituto dove svolazzano già elicotteri della polizia e si odono sirene della polizia stile Grand Theft Auto.

Mentre sono inerme e tra il compiaciuto e il pentito per la mia "prodezza" una voce da un altoparlante mi dice di fermarmi e arrendermi. Io non faccio nessun cenno di resa. A un certo punto si spengono le sirene, si fermano in cielo gli elicotteri e da una delle porte che danno sul cortile esce una signora, una giudice donna credo, vestita elegantissima, si avvicina a me e con molta calma mi dice: " Adesso sono cazzi tuoi ". La tizia dopo avermi detto ciò, con aria seria ed irrisoria al tempo stesso, gira le spalle e se ne va.

Io prendo paura ma so dentro di me che se mi arrendo non mi succederà nulla.

Idea sbagliata. Mi fermo e alzo le mani in segno di resa, penso che ho fatto una cosa giusta tutto sommato, dopo anni di tribolazioni varie. Sento dentro me un senso di liberazione e che non ho nulla più da perdere, che quello che mi aspetta è brutto ma dovevo fare quello che avevo appena fatto.

Alzo le mani in segno di resa e prontamente da un portone sul cortile escono 2-3 teste di cuoio, a viso scoperto però, che mi puntano dei mitra. Ma non li puntano e basta, stanno prendendo la mira su di me, lo sento. Allora imploro di non sparare ma quei poliziotti/carabinieri si qualificano come dei Cucks, tutti ragazzi realizzati, quindi cuck a ragion d'esserlo, che sono intenti a fare giustizia sùbito e sul posto, USA style.

Capisco che mi stanno per sparare e scappo camminando all'indietro. Ma cominciano a sparare. Sento di essere stato colpito ma non provo dolore, le gambe sono ancora forti e agili per scappare ma mentre pur colpito al torso scappo a piedi verso un boschetto apparso all'improvviso a margine del cortile sento come un vento che mi attraversa le gambe. Me le hanno colpite.

Cado, e a quel punto ripiombo dentro di me, nel mio letto, mi sveglio, angosciato e impaurito. Con la sensazione di aver avuto nella vita un film sbagliato, con la sensazione indescrivibile e drammatica come solo la grande emotività del risveglio dal sogno ti può dare, di aver perso un'occasione, che per altri è norma. Vivere la vita.

Sono stufo di fare questi sogni ricorrenti di merda. Di svegliarmi spesso troppo presto al pomeriggio, sapendo che dovrò faticosamente riaddormentarmi per non patire la mancanza di sonno con la paura, l'angoscia e la morte dentro.
Mi riaddormenterò ma poco prima di risvegliarmi di nuovo, definitivamente nella mia ennesima giornata priva di motivazioni, uguale a migliaia d'altre, faccio un'altro sogno.

Sono nel mio appartamento di città, dal quale manco da diversi anni. Sono seduto in cucina. A un certo punto arriva mio padre, morto sei anni e mezzo fa. Si presenta a me e lo vedo dimagrito, dispiaciuto e mi dice: " Mi spiace [ mio nome ], ma non ti puoi sottrarre a quello che hai fatto. Prima sei scappato ma, adesso, sono venuti ad arrestarti. "

Intravedo le luci lampeggianti blu-rosse fuori dalla porta dell'appartamento. C'è la volante della polizia nel pianerottolo. Mi chiedo come abbia fatto ad entrare su per le scale strette del condominio fino al terzo piano. Andrò in galera.

Devo pagare il mio debito con la giustizia.
[Modificato da Giovanni Risi 07/08/2019 01:17]
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