" Vicenda emblematica che, ferme restando le responsabilità e le colpe del produttore getta una luce inquietante su come il cosiddetto "Metoo" nasconda nelle sue pieghe una verità allucinante e discriminatoria, una trappola ad orologeria mirata a colpire non tanto il comportamento in sé ma CHI attua le supposte o comprovate violenze ( Weinstein non è certo bello, guarda caso ). Nello stesso periodo in cui esplose il caso Weinstein, infatti, diversi divi hollywoodiani ( ad es. Ben Affleck ) hanno fatto "coming out" sostenendo di essere stati anch'essi "predatori", talvolta. Ma il loro comportamento non è stato, non verrà mai stigmatizzato e non avrà nemmeno conseguenze penali, ovviamente, perché lo hanno compiuto uomini attraenti! E' come se due tizi, uno bello ed uno meno bello, rubano una mela ciascuno. Tutti e due vengono scoperti ma quello bello viene graziato perché bello e l'altro solo perché meno bello va in galera.
Quelle stesse che hanno denunciato Weinstein per stupro sono le stesse che dopo lo stupro si sono successivamente concesse a lui, entrando in relazione col produttore. Chi,stuprata e colpita dall'atto subito, si "fidanzerebbe" poi col proprio stupratore? Ma perché, davvero, quelle attrici non hanno sporto, all'epoca, nessuna denuncia per violenza sessuale? Per fare carriera, ovvio. Poi si sono stranamente "svegliate" anni dopo e lo hanno inguaiato. Il "Sì" è diventato un "No" col tempo. Assurdo. E' un'arma micidiale che può colpire qualsiasi uomo, data in mano a donne mestruate, potenziali ricattatrici o fannullone in cerca di soldi facili a prescindere dall'aspetto dell'uomo ( come nel caso Cristiano Ronaldo- Mayorga ).
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